Il 4G “Gigabite” arriva in Europa

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È ufficiale: l’Europa, e quindi anche la nostra Italia, sta entrando nell’era del Gigabite, in cui la connessione degli smartphone si stabilizzerà su standard molto più alti di quelli a cui siamo abituati.

Ma di cosa si tratta, esattamente?

Gigabite e Gigabyte, due unità di misura diverse

Innanzitutto c’è da fare chiarezza per evitare confusioni e fraintendimenti: il Gigabit, multiplo dei Megabit e dei Kilobit, rappresenta l’unità di misura utilizzata per quantizzare la velocità di trasferimento dati di una rete informatica, intendendo, con precisione, una quantità di dati trasferita al secondo.

I Gigabyte, invece, multiplo di Megabyte e Kilobyte, quantizzano la capacità di memorizzazione dei dispositivi, riuscendo a rappresentare, quindi, la grandezza dei file e la quantità di dati che un dispositivo, o un sistema, è in grado di memorizzare.

Il 4G, invece, si riferisce all’ultima generazione in fatto di tecnologie wireless e mobile, rappresentando uno standard a cui tutte le compagnie telefoniche devono mirare per essere competitive al massimo sul mercato e per garantire agli utenti una connessione stabile, veloce e con un’ottima trasmissione dati.

Aspettando il 5G

È in quest’ottica di attesa verso la nuova “generazione” di standard per la connessione mobile che si inserisce il 4G Gigabite.

Il network Gigabite si propone grandi balzi in avanti, non solo per chi possiede dispositivi di ultima generazione, ma anche per chi non ha nessuna intenzione di mandare “in pensione” i propri smartphone e tablet meno moderni. Com’è possibile?

Cerchiamo di andare per gradi.

La velocità di trasferimento dati, con questo tipo di network, aumenta grazie alla tecnica della “three carrier aggregation”, una vera e propria combo di tre bande di frequenza diverse nello stesso servizio; vengono, insomma, aggregate frequenze e costruite capacità di rete, riuscendo a giocare anche in situazioni dove le frequenze disponibili, ad esempio, sono molto frammentate, magari perchè immersi in un ambito affollato da altri servizi (Tv, radar etc).

Naturalmente, affinchè sia possibile beneficiare di questo tipo di tecnologia, bisogna affidarsi a dispositivi che siano Gigabite Ready: il segnale potrà migliorare anche ai “bordi” della rete, ma solo possedendo quattro antenne (a fronte delle due oggi equipaggiate, di solito) nello stesso dispositivo, che creino una maggiore capacità di “intercettazione” del segnale.

Roberto Di Pietro, vice presidente business development in Qualcomm Europe, ha garantito che i tre vantaggi di questo network sono maggiore velocità, migliori copertura ed efficienza di rete, potendo mirare a download istantanei di App, a streaming fluidi ed anche alla realtà virtuale e alla realtà aumentata, passando per i videogiochi ma anche per il business: “L’abbiamo visto nei test. Più aumentano i cellulari evoluti presenti in una cella, più cresce la velocità di tutti. Inclusi quelli vecchi. È un fenomeno dal sapore ‘sociologico’. I dispositivi evoluti riescono a usare al meglio le risorse di rete disponibili, quindi ne sprecano di meno; di conseguenza ce ne sono di più per tutti”.

A che punto siamo in Italia

Nel nostro Paese Tim e Vodafone (ma anche Wind) si stanno già attrezzando, nelle grandi città, per questo nuovo tipo di network. Sono coinvolte Torino, Milano, Napoli, Roma, Genova ed altri grandi centri, ma entro Marzo 2018 l’elenco dovrebbe allungarsi ancora.

Per chi ha voglia di cominciare a testare questa nuova tecnologia, quindi, non resta che rimanere aggiornati sulle novità riguardanti la propria città di residenza, orientandosi, poi, verso un acquisto consapevole per poterne usufruire.

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