Facebook contro le finte dirette streaming

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Che Facebook, nel tempo, sia diventata una grande risorsa per le aziende e per realtà lavorative non è un segreto per nessuno.

Il Social Network nato per “deliziare” gli studenti universitari della condivisione delle proprie esperienze è arrivato, ormai, molto lontano rispetto al suo primo impiego ed utilizzo.

Ed anche gli strumenti che lo arricchiscono, oggi, sono infiniti e in continua evoluzione.

Tra questi c’è, sicuramente, una delle ultime novità, arrivate con la possibilità di utilizzare gli smartphone come fotocamere: la Live Facebook.

Sempre più utenti, da semplici privati a grandi multinazionali, attraverso pagine e profili, condividono le proprie storie live, con gli amici e con il pubblico, a volte informando, a volte divertendo, a volte, diciamoci la verità, anche annoiando a morte e collezionando pochissime visualizzazioni: ma il rischio è il prezzo da pagare per essere in vetrina!

Discorso a parte, però, meritano i “furbetti” che, attraverso finte live, cercano di accaparrarsi più follower, visualizzazioni e bagaglio d’utenza, senza alcun tipo di merito.

Facebook si schiera contro le “fake live” e ammonisce chi le fa

Dopo aver preso provvedimenti per le fake news, così, il colosso di Zuckerberg si schiera anche contro le live “truccate”, che magari contengono solo immagini a loop, countdown o trasmissioni ambientali.

E lo fa con una comunicazione ufficiale, comparsa in una nuova sezione alla Policy della Live API Facebook Platform, che recita: “Non usare le API per pubblicare solo immagini (cioè, non pubblicare immagini statiche, animate o in loop) o mandare in streaming sondaggi associati a trasmissioni fisse o ambientali.

Gli ammonimenti scelti per contrastare questo fenomeno vanno da una minore visibilità a restrizioni per gli utenti recidivi.

L’unica categoria ancora sotto “vaglio” sono proprio i countdown: saranno gli stessi utenti, attraverso le valutazioni, a comunicare se questi video risultano fastidiosi o presenza negativa sul social network.

Magari qualcuno potrebbe chiedersi perchè tanta veemenza in questa campagna anti-fake. È presto detto: chi ha investito su una nuova potenzialità del network non può veder buttare tutto alle ortiche per qualche furbetto; se gli utenti dovessero abituarsi all’idea di fake live, molto probabilmente, finirebbero per snobbare il servizio, un po’ come accade per i siti web, con fama di diffondere notizie false o bufale acchiappaclick, che vengono screditati e sempre meno visitati dal grande pubblico.

Per lo stesso motivo, è possibile segnalare gli utenti quando diffondono notizie false o addirittura nocive: Facebook, per la sua amministrazione, deve restare un posto sicuro o, almeno, il più sicuro possibile; e questo è un obiettivo raggiungibile solo attraverso la collaborazione di chi è al comando con chi ne usufruisce.

Non dobbiamo dimenticare, quindi, che il potere di difesa è soprattutto nelle mani di noi utenti!

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  1. […] le restrizioni previste per chi manda in onda fake live, con immagini a loop o semplici countdown, sono stati presi provvedimenti anche per chi mette […]

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