Street View prevede le intenzioni di voto

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Chiunque abbia confidenza con il web e, soprattutto, con Google, avrà perlomeno sentito parlare di Street View, la funzione collegata alle Google Maps che consente di esplorare strade e città intere, comodamente seduti in salotto, attraverso un’interfaccia virtuale 3D, posta al livello del terreno.

Uno strumento utilissimo su tantissimi fronti e che si è rivelato anche particolarmente utile in qualche fatto di cronaca: attraverso uno scatto, ad esempio, nel 2009, è stato possibile individuare ed arrestare due criminali nei Paesi Bassi.

Tuttavia, la facoltà di riconoscere volti e targhe ha sollevato non poche questioni sulla privacy, anche se nelle immagini vengono automaticamente oscurate questo tipo di informazioni e il software implementa una modalità di segnalazione da parte degli utenti.

Tendenze generali “indovinate” con Street View

Da quel lontano 2007, anno della fondazione, in cui comparivano online soltanto 5 città degli USA, moltissimo è cambiato e, sebbene i dati specifici relativi ai singoli utenti continuino ad essere protetti, Street View sta diventando uno strumento utile per fare previsioni generali partendo da evidenze (trasformate in informazioni) ricavate dalle immagini raccolte: geolocalizzazione, modelli di auto, parametri demografici e CAP.

Tutto è partito da una ricerca fatta da una dottoranda dello Stanford Artificial Intelligence Laboratory,  Timnit Gebru, che, sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale, ha analizzato ben 50 milioni di immagini.

I risultati sono stati a dir poco incredibili.

Si è, infatti, costituita una vera e propria banca dati, ricca di elementi che, incrociati fra loro, hanno dato ampio spazio di stilare svariate previsioni: reddito degli abitanti, origine etnica, formazione, preferenza politica.

Si capisce quindi come, interpretando a dovere un ammasso di dati apparentemente informe e sconclusionato, si potrebbe addirittura arrivare a stimare il vincitore di una campagna elettorale: una funzione sicuramente utile ma, che per qualcuno, crea una grande inquietudine, perché già si cominciano ad immaginare le possibili implicazioni, a livello politico, aziendale, persino immobiliare.

Tuttavia, c’è da tener presente che Street view rappresenterebbe soltanto un modo nuovo di creare statistiche, ma che censimenti ed altre tecniche meno “futuristiche” (sondaggi, dati provenienti da internet o dagli enti comunali) già svolgono questo tipo di lavoro, ormai, da tempo immemore.

Proprio per questo motivo,  in un paper pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, i ricercatori coinvolti in questa iniziativa hanno proposto di integrare questo tipo di sistema in quelle che sono le periodiche rilevazioni statistiche fatte, in America, a livello nazionale.

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