Caccia alle fake news: su Twitter in arrivo etichetta che le segnalerà

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Il web ed i social sono sempre più agguerriti e coesi nel combattere le fake news.

Dopo le iniziative di Facebook per supportare il giornalismo locale (che hanno previsto uno stanziamento di ben 300 milioni di dollari) ed ostacolare le Ads contenenti notizie riconosciute come false, anche Twitter ha deciso di dare il suo contributo: la notizia risale proprio a quest’estate.

Ci sono dei particolari, però, che rendono la questione molto più succulenta. Vediamo perché.

Contenuti inappropriati… anche per i politici!

Lo staff del popolare social di microblogging ha puntato i piedi su qualcosa di molto più specifico delle semplici fake news che circolano tra gli utenti: sono, infatti, le dichiarazioni uscite fuori da account verificati (quindi godenti di alta notorietà – almeno 100mila follower), inclusi politici o rappresentanti delle istituzioni, ad essere analizzati e presi di mira per “fare pulizia”.

Si è deciso che, qualora cominciassero a circolare informazioni scorrette o tweet contenenti linguaggio offensivo, abusante, discriminatorio o hate speech in senso lato, verrà applicata una particolare etichetta sul post, una sorta di bollino, che comunichi agli utenti di tutto il mondo la violazione degli standard di comunità e lo escluda dai tweet raccomandati e dalle notifiche; in questo modo, si lascerà campo libero ai twitteriani di segnalare o meno i vari contenuti, diventando parte attiva di un capillare esame delle bacheche più seguite del globo e generando una sorta di reazione a catena per cui più si segnala un post e più questo perderà visibilità all’interno dell’algoritmo del social, fino a scomparire del tutto.

Una contromisura molto seria che non teme i nomi importanti del panorama globale ma, anzi, ne fa un focus tutto nuovo proprio per evitare che notizie fuorvianti possano cominciare a circolare approfittando della notorietà di attori, presidenti, musicisti etc.

Le eccezioni

Vi è mai capitato di segnalare un contenuto spudoratamente falso o offensivo e di non venir accontentati con una bella rimozione da parte dello staff Twitter?
Anche a questo c’è un motivo: trasparenza, infatti, significa continuare a poter aver accesso a determinati tweet anche contrari agli standard di comunità, poiché solo in questo modo si può attribuire una reale responsabilità a chi li ha messi in circolazione (alludendo, ovviamente, sempre a VIP e politici); quante volte, anzi, è stato possibile recuperare vecchie diatribe e faide tra personaggi che sembravano odiarsi e che in seguito, magari, sono finiti a fare accordi di collaborazione? Manipolare l’informazione significa anche viziare le conversazioni che avvengono online e, qualche volta, è importante che queste tracce rimangano visibili al pubblico (e non solo, si pensi alle autorità), perché si facciano un’idea chiara di quello che li circonda: cancellare direttamente contenuti controversi potrebbe essere addirittura controindicato ai fini dell’informazione stessa.

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