Photoshop spegne 25 candeline

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Photoshop ti rende bella, potrebbe essere uno slogan ma la verità fa male quindi meglio evitare. Un tempo bastava il make-up poi è nato il software che ha cambiato la storia della fotografia e ha reso la vita più facile a tante modelle e non. Il software sviluppato da Adobe è stato pensato per il fotoritocco professionale. Ogni fotografo che si rispetti, anche quello affezionato al rullino Kodak, ha dovuto imparare ad utilizzare tale programma. I clienti non lo sanno usare e vogliono delle foto ritoccate. Sanno di essere imperfetti ma almeno nelle immagini della propria festa devono apparire come dei divi di Hollywood. Questi ultimi sono i primi ad aver abusato del software e oggi che festeggia 25 anni è una festa un po’ per tutti.

Photoshop diventa un verbo

Il programma di Adobe è utilizzato soprattutto per le copertine delle riviste ma anche per i magazine online. Qualsiasi servizio fotografico, degno di nota, deve essere photoshoppato. Sì, essatto, è stato coniato anche il verbo photoshoppare e pazienza per l’Accademia della Crusca ma il suo utilizzo è diventato pop. Ognuno, nel 2015, può modificare le proprie immagini sul proprio computer. L’utilizzo smodato di Photoshop, soprattutto da parte delle teenager, ha innescato una serie di polemiche da parte delle associazioni dei genitori.

Un po’ di storia

Photoshop non nasce ieri. La prima versione è stata rilasciata il 19 febbraio del 1990 ed era fruibile soltanto dai possessori di Mac per trasformare la doro in gradazioni di grigio su display monocromo. La prima foto ritoccata con il software è Jennifer in Paradise. Da quel momento però il programma ha iniziato a crescere senza sosta fino ad arrivare alla potentissima suite Creative Cloud 2014, che prevede anche quattro nuove app mobile, la disponibilità immediata di strumenti hardware creativi, aggiornamenti dei servizi e tante nuove proposte dedicate alle imprese, alla formazione ma anche al mondo dei fotografi. Adobe ha scelto di celebrare i 25 anni con un video di circa un minuto, in cui sulle note di Dream On degli Aerosmith scorrono le immagini di alcuni lavori realizzati, in tutto il mondo, grazie al software più chiacchierato.

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