Che cosa fa Facebook per la nostra privacy?
La privacy su Facebook? Rischia di diventare un optional. All’inizio, avevamo il potere di scegliere quali delle nostre credenziali sarebbero andare a finire nei database dei fornitori delle app. In parole semplici, quando scarichiamo un’app al posto di creare un account optiamo per il tasto “Log in with Facebook” e saltiamo tutta la trafila dei form da compilare. Proprio in questo risparmio di tempo c’è la perdita di privacy perché, senza saperlo, offriamo al fornitore dell’app i nostri dati personali, compresi quelli che non vorremmo condividere. Soltanto nel 2014, in Italia, questa operazione è stata eseguita 10 miliardi di volte. In questo modo le informazioni del nostro profilo (compleanni di amici, geolocalizzazioni, ecc.) confluiscono nella memoria del fornitore dell’app. Candy Crush e Flipboard sono soltanto due esempi famosi di app che captano le informazioni del nostro account.
Facebook non fa niente?
Non è proprio così o meglio inizia a muoversi. Le novità sono due:
- Gli utenti passeranno per una pagina chiamata “Edit the info you provide” dove sceglieranno se includere o meno le informazioni fornite ai titolari delle app.
- Sarà possibile accedere alle applicazioni senza dover condividere nulla con i loro fornitore. Questo non vuol dire che si possono scaricare le app senza account ma significa che l’applicazione non può archiviare alcuna informazione del nostro account.
Tutto risolto?
I provvedimenti adottati da Facebook non spengono le polemiche e le preoccupazioni da parte degli utenti. Il motivo è semplice: le app, i giochi e i siti a cui abbiamo aperto le porte del nostro account continueranno a ricevere i nostri dati. L’unica soluzione è rimuoverli dal proprio dispositivo, scaricarli di nuovo e modificare i dati accessibili mediante la prima funzione, citata sopra. Tuttavia, rimane il fatto che queste app fino ad oggi hanno guadagnato i nostri dati offrendoci un’applicazione o un gioco, che magari abbiamo disinstallato dopo poco. Tutto ciò alimenta il rischio di una fuga di informazioni riservate. Quali? Le nostre.