La produzione del pellet: le fasi e le lavorazioni
Andiamo attraverso tutte le fasi della produzione del pellet.
Una casa moderna e accogliente è una casa nella quale non può mancare il giusto tepore nelle stagioni fredde.
Al giorno d’oggi le opzioni per il riscaldamento sono davvero variegate. E ciò accade perché le tecnologie sono ormai davvero sviluppate e ci permettono quindi molteplici opzioni per altrettante diverse necessità.
Caldaie e stufe sono infatti oggigiorno alimentate in modi alquanto differenti.
Accanto al riscaldamento tradizionale si è infatti fatto largo quello che avviene mediante biocarburante, considerato più sostenibile del gas naturale.
Si tratta del pellet, uno strumento ormai alquanto collaudato che permette di rendere il clima della propria casa più favorevole mediante l’utilizzo di piccoli cilindri di legno lavorato e pressato assieme alla segatura.
La realizzazione di questo materiale, ormai distribuito a livello mondiale su larga scala anche attraverso aziende specializzate nell’ingrosso e distribuzione pellet, avviene mediante un procedimento ben articolato e molto strutturato, che si articola in fasi davvero ben distinte.
Scopriamole tutte insieme.
L’acquisizione della materia prima
Il primo step per la realizzazione del pellet all’ingrosso e della sua consequenziale distribuzione è quello dell’ottenimento del materiale di partenza, che deve essere legno vergine. Quest’ultimo può trovarsi direttamente in azienda in quanto scarto di lavorazioni precedenti o venire acquistato esternamente.
Il legno di partenza può essere di varia natura e di origine davvero differente. È importante però che abbia caratteristiche omogenee e una qualità notevole. Ciò è necessario per far sì che la materia prima possa essere lavorata con successo all’interno dei macchinari specifici, adibiti a una qualità alta.
La movimentazione
Il materiale, ben conservato per far sì che non venga compromesso da intemperie e umidità, viene trasportato tramite muletti dalla zona di accumulo fino al trituratore, vale a dire la macchina adibita alla trasformazione.
La triturazione
Una volta giunto al trituratore, il materiale di partenza finisce sulla tramoggia di caricamento, e da lì viene agganciato mediante un uncino e portato verso le frese, dove quindi il legno finisce triturato e ridotto in piccole dimensioni.
Un vaglio lo racimola poi per evacuarlo e controllarne la granulometria, e quindi per capire se il legno necessita di un ulteriore giro nel trituratore o è già pronto per passare alla prossima fase.
L’essiccazione
L’essiccazione è un processo costoso e impegnativo.
È necessario non solo che il materiale si essicchi, ma che lo faccia nel modo più adeguato possibile, senza che fattori svariati, quali clima e circostanze avverse, rovinino la qualità del legno, rendendolo quindi inutilizzabile.
L’essiccatore è perciò un lungo tunnel sul cui nastro scorre il legno triturato e nel quale è presente aria calda. In questo modo l’acqua, ancora presente nel legno, evapora lentamente.
La deferrizzazione
Il materiale essiccato prosegue poi il suo viaggio ancora su di un nastro trasportatore, il quale lo porta di seguito in un deferrizzatore. Si tratta di un macchinario in grado di separare la massa vegetale da qualsiasi elemento a essa estraneo, di natura metallica. E lo fa mediante magneti permanenti o elettromagneti a tamburo o a nastro.
La macinazione
A questo punto il legno triturato deve essere ridotto mediante dei mulini a martelli. Deve quindi ridimensionare la sua pezzatura, al fine di rientrare nel range di tolleranza stabilito e di riuscire ad arrivare ai prossimi step di lavorazione.
La pellettatura
Il polverino, vale a dire il materiale ormai polverizzato, viene stoccato all’interno di dei sili per poi passare in un sistema di coclee e finire il ciclo nella macchina centrale, vale a dire la pressa pellettizzatrice. Finisce quindi per essere pressato mediante una trafila forata alla quale sono dovuti i cilindri di pellet finali, formatisi mediante la fusione di sostanze naturali all’interno del legno stesso, cioè la lignina.