Fare branding, oggi, significa anche curare nel dettaglio ed in maniera professionale la propria immagine online: un tassello imprescindibile della propria presenza sul mercato a tutto tondo.
Ma avere una pagina social o un e-commerce ben costruito non è ancora sufficiente: emergere dalla “giungla” del web sarebbe davvero un’impresa titanica senza… un boost.
Un boost che prende il nome di “sponsorizzazione“.
Perché investire nelle sponsorizzazioni
Nell’era degli influencer e del marketing strategico, molti si chiedono, ha davvero ancora senso investire nelle sponsorizzazioni?
La risposta è un bel “sì” pieno: andiamo a scoprire perché.
Effettivamente non tutti i contenuti di un post social, ad esempio, vanno necessariamente “spinti” attraverso una sponsorizzazione, ma ci sono eventi, manifestazioni ed attività su cui vale la pena investire un budget minimo o anche sostanzioso per una serie di motivi assolutamente da tenere in considerazione.
Innanzitutto, la questione reach: si riescono, infatti, così a coinvolgere non solo le persone già previste per un evento, ad esempio, ma anche moltissime altre provenienti dall’esterno, nonché ulteriori brand che potranno visionare i competitor che l’hanno sponsorizzato; e, potere del buzz marketing, si creerà in un sol colpo un bell’incremento della propria awareness.
Inoltre, apparire accanto a nomi conosciuti o noti, quali quelli degli enti, delle associazioni o dei marchi coinvolti nell’organizzazione (a patto che godano di una buona reputation), fa guadagnare anche in termini di credibilità ed affidabilità: si conquista, insomma, la fiducia del pubblico.
Si aiuta, quindi, l’engagement e, di conseguenza, la Lead Generation, accrescendo il proprio parco di potenziali clienti; insomma, si genera un vero e proprio funnel!
Ma come facciamo ad essere sicuri di intercettare esattamente quella fetta di pubblico che può essere interessata al nostro evento e/o ai nostri prodotti?
La targetizzazione
Il vero superpotere delle sponsorizzazioni è la targetizzazione: in pratica, si può categorizzare il pubblico a cui rivolgersi in base ad un’ampia serie di parametri che vanno dall’età alla città di residenza agli interessi personali.
In questo modo è possibile ottimizzare il budget che si impiega per ogni campagna, funzionalizzandolo esattamente al target che si vuole raggiungere e sensibilizzare. Per riuscire a catturare l’attenzione di queste persone che, ricordiamo, non solo soltanto numeri su uno schermo, bisogna, però, non sottovalutare il lato “umano” della propria presenza online: attraverso ogni sponsorizzazione, in sostanza, bisogna fare uno storytelling accurato del proprio brand, della propria realtà e dei valori che si portano avanti, in modo che il pubblico intercettato vi si identifichi e ne rimanga, così, colpito ed attratto.